Addolcitore di acqua domestico, come funziona e quale scegliere

addolcitore di acqua domestico

In tutto il territorio italiano l’acqua sgorga con sali minerali disciolti in grande quantità, il carbonato di calcio e magnesio sono i responsabili della durezza o dolcezza e vanno riportati entro parametri ideali. Un buon addolcitore di acqua domestico riuscirà a ristabilire, in modo totalmente automatico, i valori standard per i tuoi elettrodomestici e per consumare l’acqua in modo sicuro e salutare.

La maggior parte degli studi scientifici tende a non colpevolizzare il calcare presente nell’acqua di rubinetto, poiché arreca grandi vantaggi per il nostro organismo, l’assenza di carbonato di calcio e di magnesio è causa di malattie cardiovascolari e altri disturbi. Ma anche l’eccesso di durezza dell’acqua è un problema, non solo per la nostra salute. Gli elettrodomestici, le tubature e i rubinetti devono essere costantemente sostituiti o riparati per le notevoli incrostazioni causate dai carbonati.

La soluzione sarebbe quella di addolcire tutta l’acqua che entra nella nostra linea idrica per erogare un liquido che abbia una concentrazione di sali corrispondente a 15°f (gradi francesi), ossia una quantità di carbonato di calcio e magnesio pari a 150 mg/l. Questa quantità è considerata quella corretta per il funzionamento del sistema idrico. Concentrazioni troppo basse di calcare non migliorano le condizioni poiché altererebbero il PH dell’acqua causando corrosione del metallo e conseguenti guasti. Inoltre, l’acqua distribuita dagli acquedotti deve avere, per legge, la durezza minima di 15°f e valori inferiori non sono considerati accettabili.

Come scegliere un addolcitore di acqua domestico

I comuni addolcitori di acqua domestici hanno principalmente lo scopo di eliminare dall’acqua l’eccessiva quantità di calcare e non è corretto corretto chiamarli depuratori per due motivi:

  1. Non servono a depurare l’acqua. Se l’acqua del nostro rubinetto è molto dura non significa che non sia potabile, anzi, una durezza inferiore a 15°f (gradi francesi) non è considerata, per legge, adatta al consumo umano. Se qualche commerciante ti vende un addolcitore di acqua domestico chiamandolo “depuratore” non solo mente, ma commette anche un reato, poiché la normativa vieta di chiamare “depuratore” un qualsiasi impianto per il trattamento dell’acqua.
  2. Sempre per legge, l’acqua trattata chimicamente con resine a scambio ionico o con dosatori di polifosfati non è più considerata potabile, perché è stata alterata chimicamente.

Pertanto, un trattamento che serve a ridurre la quantità di carbonati non è una depurazione di acqua, ma riduce solo la durezza a scapito della potabilità. Quindi, se consumi l’acqua del tuo rubinetto, fai in modo di attingere direttamente dall’acquedotto senza ingerire l’acqua “addolcita” con sistemi chimici . L’unica soluzione che puoi usare per continuare a bere l’acqua del rubinetto, se hai installato un addolcitore di acqua per tutta l’acqua di casa, è l’uso di un sistema ad osmosi inversa con cui puoi “potabilizzare” l’acqua trattata con l’addolcitore.

Ma esistono altri addolcitori in commercio che non compromettono la potabilità della tua acqua, come: l’addolcitore elettronico, il magnete permanente (anche se poco efficace), gli inibitori di calcare (che inibiscono il deposito convertendo il calcare in argonite e vaterite) e i solubilizzatori di calcare (che rendono solubile il calcare).

Le soluzioni ecologiche alterano i carbonati di calcio e magnesio o li rendono inattivi, mantenendo inalterata la durezza dell’acqua e la potabilità. Quindi il calcare presente nell’acqua non precipiterà più nelle tubature, ostruendole. Inoltre, i depositi del calcare (trattato ecologicamente) nel box doccia o nelle pentole si rimuoveranno come semplice polvere e non aderiranno più come un’incrostazione.

Migliori depuratori d'acqua per la casa
Fonte: CedricBLN

Le soluzioni ecologiche sono inizialmente più costose, ma non richiedono manutenzione e sono sempre da preferire a quelle a scambio ionico o a polifosfati che inquinano o sprecano molta acqua.

Addolcitore con resine a scambio ionico

Tutti gli addolcitori di acqua domestici a resine cationiche (a scambio ionico) sono composti da 2 elementi:

  • Un serbatoio pieno di resine a scambio ionico
  • Un serbatoio pieno di sale e acqua, chiamata salamoia

La bevanda da trattare con l’addolcitore di acqua domestico attraversa il contenitore pieno di resine che intrappolano il calcio in eccesso e lo trattengono fino a saturazione. Questi sistemi hanno un piccolo computer che rileva il volume di liquido trattato e procede al risciacquo e alla riattivazione delle resine sature.

Quando dovrai acquistare un impianto di addolcimento dell’acqua a scambio ionico devi, quindi, tenere in considerazione alcuni aspetti importanti per non sprecare il tuo denaro:

  • Durezza dell’acqua. Prima di scegliere l’impianto adatto devi calcolare la durezza della tua acqua usando un . Se i valore espresso in gradi francesi (°f) è pari o inferiore a 15°f, non avrai bisogno di un addolcitore di acqua domestico. In alcuni casi, invece, il valore della durezza è molto alto e si dovrà scegliere un addolcitore più grande che è capace di abbattere più efficacemente la quantità dei carbonati disciolti (1°f corrisponde a 10 mg/l di carbonato di calcio e magnesio).
  • Portata dell’impianto. La portata indica la quantità di acqua che può essere addolcita durante il giorno per tutti gli usi (lavatrice, doccia, lavastoviglie, ecc.). Ogni produttore stima diversamente il fabbisogno personale di acqua e per essere sicuri di scegliere il prodotto giusto basta controllare, nella nostra bolletta, i m3 di acqua che consumiamo durante il mese o l’anno.
  • Qualità della resina. Non tutti gli addolcitori sono gli stessi e la differenza sta principalmente nell’uso delle resine e nella loro quantità. Le migliori resine sono anche quelle che consumano meno acqua per il risciacquo e, quindi, preferisci sempre gli impianti che usano meno acqua durante la rigenerazione.
  • Facilità d’uso. Verifica la presenza del bypass che ti permette di usare l’acqua non trattata durante la rigenerazione delle resine e scegli un impianto che abbia un sistema di caricamento del sale molto semplice.
    Anche un buon pannello di gestione computerizzata ti agevola molto nella configurazione dell’addolcitore e mantiene le impostazioni anche durante i blackout.
  • Tempi di rigenerazione. Questo processo di risciacquo avviene immettendo la salamoia dentro in primo serbatoio e sostituendo gli ioni di calcio e magnesio con quelli di sodio. Dopo la riattivazione delle resine avviene il risciacquo con acqua di rete. Oltre al sistema volumetrico per la rigenerazione, molti modelli adottano anche un temporizzatore che tratta le resine anche se non sono state utilizzate.
  • Costi di rigenerazione. I costi di rigenerazione sono quelli che servono a tenere in funzione l’addolcitore in maniera efficiente e corrispondono alla somma di: consumi elettrici, di sale e di acqua per il risciacquo delle resine cationiche. Oltre al costo iniziale, quindi, devi sostenere delle spese di esercizio che possono essere facilmente calcolate leggendo le caratteristiche del modello.
    Se la tua acqua ha una durezza di 50°f e devi riportarla al valore ottimale di 15°f, dovrai rimuovere 350 mg/l di carbonato di calcio e serviranno circa 400 mg/l di sale per ripulire le membrane (1,15 mg di sale per ogni mg di calcare).
    Ti consigliamo di selezionare quei prodotti che fanno uso della minima quantità di acqua e di energia, mentre il consumo di sale dipende soltanto dalla durezza iniziale dell’acqua.

Gli addolcitori di acqua domestico con resine a scambio ionico che ci hanno convinto per le loro caratteristiche e per il basso costo sono:

Addolcitore con dosatore di polifosfati

Questo tipo di addolcitori sono studiati per lavorare a monte dell’ingresso di acqua di ogni apparecchiatura elettronica: lavatrice, lavastoviglie, scaldabagno, ecc., e la loro funzione è di ridurre la durezza dell’acqua che usiamo per l’acqua calda e per il riscaldamento.

Il DPR del 2 aprile 2009, n. 59, entrato in vigore il 25 giugno 2009, ha reso obbligatorio l’adeguamento degli impianti di trattamento dell’acqua calda nelle abitazioni, quando i contenuti di calcare sono troppo elevati e solo nei seguenti casi:

  • nuove costruzioni;
  • ristrutturazioni totali;
  • installazione di nuovi impianti termici
  • ristrutturati dei vecchi impianti termici
  • sostituzione di generatori di calore.

Chi già possiede una caldaia o uno scaldabagno non è obbligato ad adeguarsi, ma consigliamo vivamente di installare un sistema di trattamento dell’acqua, qualora la durezza “temporanea” dell’acqua è pari o superiore a 25°f (impianti di riscaldamento) o a 15°f (impianti per acqua calda).

Il dosatore sfrutta l’azione chelante (azione complessante) che hanno i polifosfati sui carbonati di calcio e magnesio, evitando che si creino precipitazioni. Le molecole di polifosfato catturano i cationi di calcio e magnesio, complessandoli e mascherandoli. Inoltre, l’idrolisi parziale dei polifosfati determina una passivazione degli elementi in ferro (azione anticorrosiva), proteggendo le tubature e le parti metalliche immerse in acqua dalle ossidazioni.

In questo sistema vi è un grosso limite, dettato dalla temperatura dell’acqua da trattare. Superati i 65-70°C, infatti, i polifosfati inorganici in ambiente acquoso tendono ad idrolizzarsi a ortofosfato, determinando ulteriori precipitazioni di ortofosfato di calcio e un aumento delle incrostazioni che si volevano evitare.

Per questa ragione è bene installare il dosatore di polifosfati nella mandata fredda della caldaia e non nella sezione riscaldata. Per i termosifoni, invece, si deve mantenere una temperatura inferiore alla soglia dei 65°C.

L’altro lato negativo di questi addolcitori lo abbiamo già citato e quando abbiamo accennato alla non potabilità dell’acqua trattata chimicamente, anche questo rimedio è di tipo chimico e non consente di bere l’acqua che attraversa un dosatore a polifosfati. Queste sostanza, se ingerita in grande quantità, interferisce nella reazione biochimica di fissazione del calcio nelle ossa.

Ma esiste un altro inconveniente, questa volta di natura ambientale. I polifosfati sono largamente usati nei detersivi allo scopo di aumentare il loro potere pulente (riducendo la durezza dell’acqua serve meno detergente) e sono stati più volte imputati dell’eutrofizzazione degli ambienti acquatici (eccessivo accrescimento degli organismi vegetali nelle acque, come le alghe).

Addolcitore di acqua elettronico

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Questo sistema tecnologico di addolcimento ha una serie sterminata di vantaggi e nessuno svantaggio, poiché non tratta chimicamente l’acqua e mantiene l’originaria potabilità. Con questo addolcitore di acqua domestico il carbonato di calcio rimane in sospensione e non riesce più a precipitare, neanche ad altissime temperature.

Si tratta sicuramente della migliore soluzione attualmente in uso in molti appartamenti e condomini per risolvere il problema del calcare senza deprivare l’acqua di minerali utili all’organismo e senza immettere in essa ulteriori sostanze nocive.

Vantaggi:

  • Manutenzione economica: non richiede spese aggiuntive ogni anno
  • Consumi elettrici: consumano quanto una lampada LED (meno di 12 W/h)
  • Estremamente efficace: si tratta dell’anticalcare che dà i migliori risultati
  • Semplice da gestire: una volta installato funziona da solo)
  • Longevità. Non dovrai mai sostituirlo
  • Portata di acqua elevata. Esistono anche sistemi per condomini da 50 appartamenti (24.000 litri al giorno)
  • Massima protezione: Protegge tubature ed elettrodomestici
  • risana l’impianto: rimuove gradualmente il calcare già depositato in precedenza
  • Neutro: L’acqua rimane potabile come anche la sua composizione di minerali
  • Ecologico: non emette sostanze nocive nell’ambiente

Svantaggi:

  • Prezzo iniziale: ma viene subito compensato dall’assenza di manutenzione periodica.

Il migliore addolcitore di acqua che puoi acquistare è senza dubbio quello elettronico della Kalko Tronic, di cui esistono diversi modelli, adatti a famiglie e condomini di varie dimensioni. Inoltre, sono tutti dotati di un modulo wifi per gestire e monitorare costantemente i valori di durezza dell’acqua.

ANTICALCARE ELETTRONICO KT MICRO PLUS

Il sistema è regolabile ed usabile sia in impianti nuovi (fatti con tubazioni plastiche) che in impianti incrostati (tubazioni in ferro zincato in cui era installato un addolcitore a resine) e riesce a trattare l’acqua con durezza fino a 50°f con un flusso orario di 2.000 litri. È un prodotto funzionale, solido, dai bassi consumi elettrici (inferiori ai 12 Wh), adatto a famiglie di 5 persone.

In caso di durezze elevate superiori ai 50°f, puoi comunque valutare l’acquisto del sistema KT Micro Plus POWER WiFi che è il TOP di gamma tra gli impianti anticalcare della serie Micro con la massima efficacia sia nel trattamento che nella durata dello stesso anche in condizioni gravose, con durezze elevate (>65/70°F) e/o con tante utenze collegate (es: 2-3 appartamenti)

anticalcare elettronico kalkotronic

Kalko Tronic Micro PLUS è il primo sistema di trattamento anticalcare in Italia con controllo digitale e diagnosi tramite sistema WiFi integrato con cui puoi verificare lo stato di funzionamento semplicemente dal telefono o dal browser del PC.

Tramite un campo elettrico esterno (NON MAGNETICO) ed un campo elettrostatico a bassa frequenza si ottiene un efficace trattamento anticalcare, neutralizzando l’effetto incrostante che mantiene in sospensione il calcare senza uso di sale e spreco d’acqua.

Questo prodotto è quello che vi occorre per:

  • trattare una durezza minore di 50°f.
  • un impianto dove è presente un accumulatore per l’acqua calda (max 300 litri) con o senza pannello solare termico.
  • un impianto idraulico che ha più di 20-25 anni (tubazione in ferro zincato) dove c’è stato un impianto di addolcimento in precedenza.
  • 1 appartamento con massimo 5 persone.
  • disincrostare lentamente e progressivamente tubazioni incrostate.
  • portata massima di picco in acqua fredda: circa 2000 l/h.
  • irrigazione fino a 40 l/minuto (2500 l/h) con durezza < 45/50°f.
  • Usato anche per ricircoli impianti centralizzati di condomini (fino a portate di 1500 litri/h circa, ma anche su palestre, hotels, ecc.).

Nella confezione viene fornito tutto il necessario per procedere all’installazione, come:

  • N° 1 centralina elettronica specifica.
  • N° 2 tubi da 1” ½ – 80 cm con fasce di trattamento preinstallate.
  • N° 1 tratto di tubazione da 1” ½ – 25/26 cm centrale.
  • N° 2 curve in ferro zincato F/F.
  • N° 3 collari con distanziali per tubazione 1”½.
  • Istruzioni di montaggio con data e valori di pre-collaudo idraulica.
  • Manuale di uso e manutenzione.
  • Garanzia impianto.

Grazie ai processori di ultima generazione è stato introdotto un nuovo sinottico con segnalazioni acustico/visive:

  • Sovra-temperatura elettronica con sensore digitale interno.
  • Rilevazione delle anomalie del sistema.
  • Valutazione dello stato di efficienza d’impianto.
  • Attivazione del raffreddamento in caso di sovra-temperature.
  • Sistema di Stand-by comandato dall’esterno per applicazioni particolari o per associare Kalko Tronic ad un flussostato esterno.
  • Allarme a due stadi di intensità acustica a scelta del cliente.

Maggiori informazioni:

Sono disponibili anche altre versioni per esigenze abitative di ogni tipo:

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