Come disinfettare l’acqua da bere

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Se stai organizzando un viaggio verso una meta esotica e pensi di visitare l’Asia, l’Africa o l’America Latina, devi sapere che stai correndo gravi rischi per la salute tua e dei tuoi cari a causa dell’acqua di questi paesi. Le condizioni sanitarie di 2,4 miliardi di persone che vivono in quella parte del Mondo sono davvero precarie e rischieresti di contrarre delle gravi malattie, finanche rischiare la vita. In presenza di questi potenziali rischi sarebbe opportuno attrezzarsi con strumenti e tecniche per disinfettare l’acqua da bere, anche se apparentemente purissima o servita nei migliori ristoranti.

Anche la frutta e la verdura e tutti i cibi non cotti presentano dei rischi simili e le storie di gente che ha visitato luoghi bellissimi e affascinanti, ma con risvolti negativi sulla loro salute, non sono per nulla infondate. Anche l’Europa non è esente da questi casi di patologie legate al consumo di acqua contaminata da virus, batteri, parassiti e protozoi, circa il 2% della sua popolazione beve acqua infetta ed è costretta a lunghi ricoveri e costose cure.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme nell’anno 2.000 con il Global Water Supply and Sanitation Assessment 2000 Report, mettendo in guardia tutti i paesi sulla presenza di microrganismi nell’acqua che conducono, in assenza di supporto ospedaliero, alla morte di milioni di persone. I più colpiti sono i bambini e gli anziani, perché dotati di un sistema immunitario non sufficientemente forte da contrastare l’azione di questi patogeni, ma anche gli adulti spesso non riescono a superare le conseguenze delle malattie che vengono contratte attraverso l’uso di acqua contaminata.

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Perché disinfettare l’acqua da bere

L’acqua dei paesi in via di sviluppo, in cui le norme igieniche sono evanescenti o inesistenti, è decisamente pericolosa e principale causa della mortalità infantile e dell’accorciamento della speranza di vita. L’acqua non sufficientemente trattata possiede una quantità di microrganismi tale che uno straniero che frequenta quelle terre non avrebbe alcun anticorpo per contrastarle adeguatamente. Il fatto che i residenti assumano grandi quantità di acqua senza subire apparenti conseguenze non deve farti abbassare la guardia sull’uso dell’acqua a scopo alimentare, anche una semplice doccia o pulizia del viso può essere motivo di contagio.

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In molti casi, durante la tua permanenza in questi paesi, sarai costretto a bere delle bevande di cui ignori la provenienza. Anche l’acqua imbottigliata non garantisce l’assoluta salubrità a causa di pratiche fraudolente di alcuni ristoratori che riempiono le bottiglie con acqua di rubinetto per lucrare sugli ignari turisti. Anche l’uso di acqua contaminata per lavare i bicchieri può essere un problema per la tua salute, anche se per la maggior parte dei microrganismi la trasmissione di patologie avviene solo ingerendo grandi quantità di liquido infetto.

Il caso più emblematico di infezione è quello della “diarrea del viaggiatore” che colpisce, ogni anno, tra il 20 e il 30% dei viaggiatori internazionali che visitano l’Africa, il Medio Oriente, L’Asia e l’America Latina. Si tratta di una patologia, causata da l’enterotossigenico Escherichia coli (Etec), che costringe in bagno per 4-5 volte al giorno e produce nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e febbre. Anche se non si rischia la vita, questa infezione batterica potrebbe compromettere la tua vacanza e costringerti a spostare il viaggio di ritorno per le complicazioni che ne derivano.

CONSIGLIO: Se il tuo problema è quello di potabilizzare l’acqua in casa puoi consultare la nostra guida “depuratore acqua, come funziona e quale scegliere” che illustra i moderni strumenti di trattamento dell’acqua domestica.

Cosa usare per disinfettare l’acqua da bere

Esistono rimedi antichi che risalgono anche a 4.000 anni fa che ancora oggi vengono praticati in tutto il mondo. Al tempo dell’Impero Romano era pratica comune trattare l’acqua con la coagulazione e la flocculazione o con pratiche legate all’ebollizione del liquido. Oggi i rimedi che possono essere usati da chi viaggia in terre straniere o selvagge sono molto simili e altrettanto efficaci.

  • Chiarificazione. Questo rimedio non serve per disinfettare l’acqua, ma per trattarla prima della successiva potabilizzazione rimuovendo i corpi sospesi che ne alterano il colore, il sapore e l’odore. Chiarificare l’acqua riduce anche la successiva somministrazione di sostanze alogene necessarie per la disinfezione.
    • Sedimentazione. Si tratta di un procedimento molto semplice che sfrutta la forza di gravità per far depositare le particelle più solide sul fondo del contenitore, consentendo la loro rimozione.
    • Coagulazione/Flocculazione. Le sostanze disciolte e non disciolte che non si depositano per sedimentazione vengono attratte da sostanze che vengono immesse nell’acqua. Questo è un procedimento essenzialmente che sfrutta la ionizzazione e l’attrazione elettrostatica. Le sostanze comunemente usate sono l’allume e la calce, ma in situazioni di emergenza possono essere usati anche il lievito e la cenere bianca.
      La flocculazione serve ad accelerare il processo di coagulazione attraverso l’agitazione per mezzo di una bacchetta. Per circa un minuto di dovrà procedere agitando vorticosamente il liquido, successivamente e per 5 minuti lo si agiterà molto lentamente, favorendo l’aggregazione di ogni sostanza al coagulante.
    • Carboni Attivi Granulari (CAG). I carboni attivi granulari assorbono la maggior parte delle sostanze organiche e inorganiche, trattenendole tra le loro fibre e sono un ottimo sistema per rimuovere odore, colore e sapore ad un liquido imbevibile.
  • Ebollizione. Si tratta di un antico rimedio di sterilizzazione dell’acqua che consiste nel portare il liquido ad ebollizione. Alcuni virus molto resistenti, come l’Epatite A resistono alla temperatura di ben 98°C per un minuto circa, quindi il trattamento termico dovrà essere più lungo e aggressivo.
  • Filtrazione. Con l’introduzione delle moderne membrane il processo di filtrazione ha subito una grande evoluzione che ha portato a sistemi di iperfiltrazione, come la moderna osmosi inversa che è capace di dissalare anche l’acqua marina e rimuovere ogni sostanza, compresi gli ioni polivalenti e monovalenti.
  • Alogenazione. Questo è un procedimento del tutto chimico che consiste nel disciogliere nell’acqua delle sostanze alogene, come cloro, iodio e resine allo iodio, per disinfettare l’acqua da bere. Esistono delle dosi minime e massime consigliate che devono essere rispettate per non alterare l’efficacia del rimedio o il sapore dell’acqua.
    • Cloro. L’ipoclorito di sodio è uno dei capisaldi della moderna clorazione delle acque ed è la sostanza più usata in occidente per il trattamento delle acque.
    • Iodio. Anche lo iodio è usato, in alternativa, per disinfettare l’acqua da bere ed entrambi funzionano ossidando le strutture cellulari e gli enzimi dei virus e di ogni sostanza organica disciolta.
    • Resine allo iodio. Seppur molto efficaci contro i batteri, cisti e virus, hanno manifestato l’incapacità di sterminare le oocisti di Cryptosporidium parvum o le spore batteriche. Questo rimedio è usato anche nei moderi potabilizzatori d’acqua portatili con l’introduzione obbligatoria di filtro da almeno 1 μ, che non permette l’attraversamento dei protozoi di Cryptosporidium, Giardia e altre uova o larve parassite resistenti a questo alogeno.
  • Altri disinfettanti
    • Ozono e biossido di cloro. Entrambi sono molto efficaci e ampiamente usati nei nostro acquedotti municipali. Oggi sono disponibili anche per disinfettare l’acqua in viaggio, in campeggio o per il trekking.
    • Ioni d’argento. Queste compresse agli ioni di argento sono molto diffuse in Europa tra i campeggianti, ma non sono mai state approvate dall’EPA statunitense. Si consiglia il loro uso solo per prevenire le colture batteriche.
    • Radiazione ultravioletta (UV). L’irraggiamento con gli ultravioletti è un buon sistema di potabilizzazione dell’acqua perché è in grado di uccidere ogni microrganismo, purché l’acqua sia stata precedentemente filtrata. Alcuni solidi in sospensione, infatti potrebbero schermare le sostanze organiche. Inoltre, i tempi di esposizione devono essere abbastanza lunghi per la buona riuscita della disinfezione.

Rimedi pratici per disinfettare l’acqua in viaggio

Alcuni di questi trattamenti sono abbastanza laboriosi e lunghi, tanto da scoraggiarne l’applicabilità, ma esistono dei rimedi molto pratici ed economici che puoi acquistare prima di intraprendere il tuo viaggio, per disinfettare l’acqua da bere. Si tratta di alcune pochi minuti prima di consumarla che ti garantiscono la totale disinfezione dell’acqua, eliminando radicalmente il rischio di ammalarti. Se si diffondesse questa abitudine si eviterebbero circa 10 milioni di casi di diarrea del viaggiatore (detta anche vendetta di Montezuma).

Oltre a questa soluzione in pastiglie per disinfettare l’acqua da bere, è disponibile sul mercato anche una versione in polvere con dosatore che può essere usata in ogni occasione. A differenza della prima, questa non contiene cloro e non ha il classico retrogusto dei trialometani che rimangono disciolti in acqua dopo l’evaporazione dell’ipoclorito di sodio. A nostro parere, questa è la soluzione migliore per disinfettare l’acqua da bere, anche perché permette di essere facilmente dosata in bottigliette da 500 ml (le pastiglie sono per 1 litro di acqua), con l’unico inconveniente di dover fare agire la polvere per 2 ore (contro i 30 minuti delle pastiglie effervescenti al cloro).

Per ulteriori approfondimenti sulla purificazione dell’acqua puoi consultare anche la nostra guida per potabilizzare acqua in viaggio e per il trekking, dove affrontiamo il problema della filtrazione dell’acqua raccolta in laghi, fiumi e ruscelli e la successiva potabilizzazione.

Infine, per concludere, ti presentiamo i prodotti su cui è caduta la nostra preferenza che presentano tutte le caratteristiche che si prestano ad un utilizzo durante il trekking e il campeggio.

Se, invece, l’acqua nella zona in cui ti trovi è già disponibile in forma cristallina, ma non sei sicuro che sia anche salubre, possiamo consigliarti il seguente prodotto capace di disinfettare acqua già filtrata.

Polvere per disinfettare l'acqua da bere senza cloro
  • Mantiene l’acqua potabile fino a 6 mesi
  • Mantiene l’acqua fresca e saporita
  • Lasciare agire per due ore
  • 1 lattina è sufficiente per 10000 litri di acqua potabile; quantità confezione: 100 g
  • N.B.: utilizzare i biocidi in modo sicuro, leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto prima dell’uso

Di questo prodotto esiste anche una versione a pastiglie che puoi usare nei serbatoi o nelle taniche da 20 litri, molto comoda per camping, vela, caravan, camper, esterni e in situazioni di emergenza.

Esistono anche degli ottimi sistemi che vanno ben oltre l’ultrafiltrazione, ma possono essere montati solo in roulotte e camper, poiché necessitano di una buona pressione dell’acqua per consentire alla stessa di superare la resistenza delle fitte membrane. Si tratta di impianti ad osmosi inversa (iperfiltrazione) che riescono ad eliminare ogni solido sospeso, ogni microrganismo e la maggior parte degli ioni monovalenti e polivalenti.

Questi sistemi hanno una capacità di produzione molto lenta (circa 190 litri al giorno) ma riescono anche a produrre buona acqua prelevandola dal mare. In occasione di una vacanza in riva al mare, rappresentano l’unica possibilità di approvvigionamento di acqua partendo da liquidi salati o salmastri.

Impianto a Osmosi inversa a 3 stadi per Camper e Roulotte

Con l’impianto di depurazione dell’acqua ad osmosi inversa smardy HOME 190 potrà ricevere sempre dell’acqua con un grado di purezza vicino al 100% e sostanze nocive quali: calcare, batteri, virus, residui dei medicinali, nitrati, nitriti, pesticidi, uranio, alluminio, ammoniaca, cromo, cianuro, cadmio, manganese, rame, nickel, piombo, argento  e stronzio. Grazie ad un filtro a osmosi inversa a 3 stadi, riesce a erogare acqua pura e cristallina come quella che sgorga dalle sorgenti di montagna, quasi del tutto priva di sostanze che vengono disciolte durante la discesa verso valle.

Questo sistema è dotato di 3 filtri:

  • Filtro a sedimenti 5 micron
  • Filtro a carbone attivo
  • Membrana da 50 GDP

Non necessita di corrente elettrica dato che sfrutta la pressione già presente nell’impianto idrico del tuo camper o roulotte. L’installazione è molto semplice grazie al manuale in italiano e tutti i raccordi necessari per il montaggio.

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